Dal cielo sparuta e lieve tu scendi
Da faliva di impalpabile tatto
Diventi invalicabile muraglia
Come una piccola scintilla diviene tanti fuochi ardenti
Custode dei segreti della cima innevata
Tutto è coperto dal tuo velo
tutto è custodito dal tuo mistero
Chissà con quanti nomi ti hanno chiamata
Quando il primo fiocco sulle alte creste si è appoggiato
una nuova stagione è alle porte
tra un autunno caldo e una dolce primavera
Si ha la sensazione che l’inverno sia arrivato
Dal cuore immacolato ai primi raggi ardenti
Turchina diventi e inarrestabile scendi
Prima in burrascosi torrenti poi in alvei docili e addomesticati
Presagi di quiete dai corsi radenti
Ma come un piazza che d’amore è pronta a deflagrare
Un singolo fiocco diventa valanga
Che tutto travolge e tutto scompare
Che sia una vetrina o un albero che cade, vivida scossa vitale
Ed è in questa landa scoperta immagine di morte e desolazione
che il seme gettato riceve il primo raggio di sole
Il terreno fertile per una nuova vita
È futuro di una nuova generazione
Dal bianco o dal nero che tutti copre
Un nuovo mondo si scopre perché è dal terreno mosso
Dal fragore di un botto o di un pendio scosso
Che il nuovo fiore nascerà.