S a n i f i c a z i o n e.. Analogamente: rendere sano. In questo si traduce la mobilitazione di mezzi iniziata a macchia d’olio, proprio come un virus in tutte le città per spruzzare igienizzanti – varechina diluita, stesso prodotto della famosa amuchina e della candeggina e gli altri nomi dei vari soluti di ipoclorito di sodio – per le strade e ovunque sia stato deciso dai vertici politico-sanitari. Veicoli militari rivestiti di altre uniformi a cui non è automatico associare armi e potenzialità di offesa. Camici bianchi a cui hanno insegnato attribuire ottemperanza piuttosto che dei sani dubbi dettati dalla facoltà di sapere. Il dominio scientifico non chiede permesso e agisce smuovendo quantità e risorse nella maniera in cui tutto è immediatamente e incontrovertibilmente pianificato, e a nulla serve il benestare di chiunque ne debba subire le conseguenze.
Ideologicamente il sostegno – perlomeno legale – a questo tipo di operazioni trova radice nell’alterazione moderna del concetto di sanità, di salute e pulizia. Cosa se non una logica scientifica totalmente deviata e asservita può condurre a identificare questi significati nella ricerca della sterilità di ogni superficie e ogni contatto? Concetto opposto alla vita, che è proliferazione di batteri, microorganismi in brulicante collaborazione, ricchezza e diversità, la distorta rappresentazione odierna si rifà a un immagine in cui ogni cosa è ridotta al principio chimico-fisiologico che ne identifica l’utilità. Ad esempio, come probabilmente intende spiegare Ivan Illich nel suo saggio “H2O, e le acque dell’oblio”, l’acqua ha assunto nella storia misteri e significati attribuiti in epoche, luoghi e religioni, prima di arrivare ad essere identificata nella formula chimica di una sua sola mille-millesima componente. Non per misticismo ma lo stesso è per la pelle, per l’intestino, i capelli, la terra, il pane e la natura: germi, un infinità quantità di germi e esserini che compongono quello che chiamiamo mondo. E’ la natura che così è e ogni cosa che l’uomo le fa tenderà sempre all’equilibrio. Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior…
Politicamente, concretamente, nessuno ha deciso o è stato interpellato tranne chi si è spartito gli affaracci e le accomodazioni burocratiche di queste faccende. Sul paesano come sul cittadino incombono i procedimenti contornati da spiegazioni sui giornali, approfondimenti televisivi e opinionisti. Ma il danno è fatto.
E a produrli, questi diserbanti insetticidi pesticidi detergenti sbiancanti edulcoranti, i noti giganti del chimico-farmaceutico che sperimentano con guerre e animali e finiscono con l’operare negli scaffali dei reparti igiene dei supermercati. Insomma interessi da accomodare, operazioni politiche da aggiungere al calderone dell’emergenzialità e delle rassicurazioni per giustificare l’assurdo: lavorare e mandare avanti la macchina nella delega che qualcuno prima o poi risolva.
Tossite miei cari…
[28.03.2020]